Omelia di don Angelo

Omelia di don Angelo

Messa nella Chiesa di S. Maria del Bosco – Omelia di don Angelo
7 novembre 2015

In questo Eremo visse il patrono nostro, San Bruno che, qui, si addormentò nel Signore il 6 ottobre 1101, dopo aver concluso la sua professione di fede.

La liturgia che stiamo celebrando è la liturgia della Festa di San Bruno, proprio perché, in questo pellegrinaggio, viviamo attorno al nostro patrono. “Siate pronti, con la cintura ai fianchi…” è l’atteggiamento pasquale: dopo aver cenato con la cintura ai fianchi, dopo aver mangiato l’agnello (che è Gesù), gli ebrei varcano il Mar Rosso. Iniziano l’esodo.

Fino al giorno in cui il Signore ci chiamerà a Sé, saremo sempre nell’esodo, nel deserto. Per questo abbiamo bisogno di essere accompagnati, altrimenti ci perdiamo nel deserto (e moriamo… perché chi si perde nel deserto muore). Così, se noi, come comunità, siamo uniti, allora manteniamo viva nel cuore la fede che è in noi. Anche noi siamo chiamati a difendere ogni giorno la casa che è il nostro cuore.

La creazione attende di vedere con grande speranza i figli di Dio. Se noi siamo santi, tutta la creazione risplende. Questi boschi risplendono grazie alla presenza di San Bruno. Più noi siamo belli, più i luoghi in cui noi abitiamo devono essere belli. Anche a partire dalla nostra fede, e accompagnati dall’esempio di San Bruno.

Contemplando il luogo in cui San Bruno è stato sepolto inizialmente – che si trova proprio di fronte a questa Chiesa – guardiamo a questo luogo come un luogo dove ritirarsi nel silenzio per parlare con Dio e pregare per noi e per i nostri fratelli.

Nel pregare, facciamo memoria dell’Amore di Dio. Come ci ricordava la I Lettura: “Ricordati…”. E nella nostra vita sicuramente ciascuno di noi sperimenta la solitudine, l’amarezza, la sofferenza… ma, ugualmente, sperimentiamo la dolcezza, la tenerezza, l’amore di Dio. Come Dio fece scaturire l’acqua nel deserto per dissetare il popolo di Israele, così “disseta” anche a noi, attraverso i fratelli…

E, come li saziò con la manna che discese dal cielo, così fa ancora oggi con noi, con la manna che è Gesù. Tra poco celebreremo l’Eucaristia. E, alla fine della celebrazione, saremo benedetti con la reliquia di San Bruno, per ricordarci della comunione con il nostro Santo, che custodisce la nostra vita, come tutte le nostre famiglie.