Novena e Festa… 2016

Anche quest’anno, ci siamo ritrovati per celebrare insieme e con profonda fede la Novena al nostro celeste patrono: San Bruno. Ogni giorno abbiamo guardato al Santo certosino per imparare a scegliere Cristo come nostro Salvatore e come unico Bene della nostra vita. San Bruno ci aiuti a vivere con sempre più consapevolezza la nostra fede e ci renda attenti ai bisogni dei nostri fratelli. Qui è possibile scaricare il Programma della Novena e della Festa.

Ci siamo preparati alla festa di San Bruno con un itinerario di preghiera e di gioia fraterna, nella viva consapevolezza che «ancora oggi, la densità dell’esistenza di san Bruno, tutta dedicata alla ricerca assidua di Dio e alla comunione con Lui, continua ad essere una stella luminosa all’orizzonte, per la Chiesa e per il mondo» (Papa Francesco). 

Facciamo nostro l’invito che San Bruno rivolge ai suoi figli certosini: «Gioite dunque, fratelli miei carissimi, per la felicità che avete avuto in sorte e per l’abbondanza della grazia di Dio verso di voi».

cantisani
S.E. Mons. Antonio Cantisani

Martedì 27 settembre – Con viva gioia, abbiamo avuto l’onore di celebrare l’Eucaristia con S.E. Mons. Antonio Cantisani, arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, che ha iniziato solennemente la Novena a san Bruno. Con stile ieratico e profonda sapienza e dolcezza di cuore, mons. Cantisani ci ha regalato una stupenda riflessione su san Bruno, uomo della gioia. Queste le parole che siamo riusciti a raccogliere:

San Bruno era con il volto sempre lieto, per cui voi celebrate degnamente la sua festa se la vivete come un invito alla gioia. Ecco perché particolarmente a voi, che avete l’onore di appartenere a una parrocchia affidata a san Bruno, vanno riferite le parole che san Bruno ha scritto ai fratelli certosini: «Gioite, dunque, fratelli miei carissimi, per la felicità che avete ricevuta in sorte e per l’abbondanza della grazia di Dio verso di voi».

Certo, qualcuno potrebbe obiettare: «Ma com’è possibile parlare di gioia, con quale coraggio si parla di gioia?». Capisco che ci vuole coraggio per parlare di gioia in un tempo segnato dalla violenza, dal terrorismo, dalla guerra a pezzi, come dice papa Francesco; in un tempo in cui ogni sette secondi muore un bambino per denutrizione, in un tempo in cui migliaia di uomini e di donne che hanno lasciato le loro terre, insanguinate dalla guerra, per cercare di sopravvivere nel Mediterraneo trovano la morte; in un regione, la Calabria, in cui il 30% delle famiglie vive sotto la soglia della povertà e la disoccupazione giovanile tocca cifre paurose.

Senza giudicare le colpe personali e le difficoltà che incontriamo ogni giorno, eppure, fratelli e sorelle carissimi, ho il coraggio di parlare di gioia, perché un giorno il Signore ha detto ai suoi: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). Fratelli e sorelle, la gioia è la nostra vocazione, nostro destino. Certo tutto sta nel vedere cosa si intende per gioia, la gioia non si definisce, la gioia si vive, si sperimenta. Ci sono tante definizioni della gioia, ma credo che la più bella è quella di Paolo VI, la ricordate? «La gioia cristiana è partecipazione spirituale alla gioia insondabile, insieme divina e umana, che è nel cuore di Gesù Cristo glorificato» (Gaudete in Domino, 2). La riprenderò in seguito tale definizione. Adesso, mi preme specificare che, alla luce di tale definizione, la domanda va posta in altri termini: Non che cosa è la gioia, ma chi – una persona –, chi è la gioia?

La risposta se l’è data san Bruno. Come sapete è nato a Colonia nel 1035. Studiò a Reims, fu maestro di teologia, canonico della Cattedrale, ma ben presto si ritirò con i suoi compagni sulle montagne vicine dove fonderà la prima Certosa. Papa Urbano II, che era stato suo alunno, lo volle come consulente, e san Bruno venne a Roma e poi in Calabria, ove Urbano II voleva nominarlo arcivescovo di Reggio, ma san Bruno disse di no e preferì ritirarsi sulle terre serresi per immergersi nel silenzio, nella solitudine e nella preghiera.

Fratelli e sorelle, intendiamoci bene, l’eremitaggio non è la scelta di un bislacco bensì il dono che Dio concede a qualcuno perché ricordi ai suoi fratelli il primato di Dio, della preghiera. San Bruno si ritirò nel silenzio e nella preghiera per «captare ciò che è eterno», come lui stesso scrive nella Lettera a Rodolfo il Verde. – 

– Conclusa la celebrazione eucaristica, il Coro della Divina Provvidenza ha eseguito il Novenario concertato in onore di san Bruno: Le nove riflessioni su san Bruno accompagnate da canti magistralmente eseguiti dal Coro, diretto dal M° Pino Puntorieri. Tra i canti proposti non poteva mancare la Lode a san Bruno:

Sorgevi bambino sull’alba del Mille,
recando un divino presagio d’amor.
Di te nella storia si onora Colonia,
di mamma sei gloria, sei vanto e tesor.

O Santo Patrono di Serra,
glorioso e potente san Bruno,
qual padre tu guidaci in terra
per esserti accanto nel Ciel.
Qual padre tu guidaci in terra
per esserti accanto nel Ciel.

Le meditazioni, proclamate con soavità e forza da Biagio e Katia, sono tratte da: S.E. Mons. Antonio Cantisani, Gioite, dunque, fratelli carissimi. Esortazione pastorale per il nono centenario della fondazione della certosa di san Bruno, Catanzaro 1991. Già solo guardando san Bruno si rimane affascinati e conquistati dalla sua figura. È davvero bello e gratificante quanto scrissero i suoi primi discepoli calabresi nella lettera che mandarono in giro per annunziarne la morte: «Fu un uomo di grande equilibrio, in ciò veramente speciale. Era col volto sempre pieno di gioia». San Bruno un uomo di grande equilibrio, di un’assoluta e costante serenità, veramente padrone di se stesso, un uomo che aveva raggiunta la piena e più alta maturità. 

Mercoledì 28 – Ci siamo ritrovati guardando a san Bruno per scegliere Dio al di sopra di tutto. La celebrazione è stata presieduta da don Antonino Iannò, novello parroco di S. Aurelio Vescovo in Arghillà. Don Antonino ha concluso il suo servizio di vicerettore al Seminario ed ha iniziato da pochi giorni il suo servizio pastorale in parrocchia e continua quello nelle carceri che si trovano nel territorio della parrocchia, che attende da oltre trent’anni la costruzione di una chiesa. Nell’omelia, don Antonino, partendo dal Vangelo del giorno (Lc 9,57-62) in cui Gesù invita dei giovani a seguirlo, ha sottolineato l’esigenza del primato di Dio nelle scelte quotidiane della nostra vita e nel pieno rispetto della vocazione propria di ognuno.

– A seguire, in collaborazione con l’Avis (Associazione volontari italiani sangue) di Reggio Calabria, abbiamo vissuto un incontro medico informativo sul dono del sangue: Donare il sangue, salvare una vita. Il Presidente dell’Avis, Antonio Romeo, e il dott. Basilio Iero hanno presentato il valore civile e morale della donazione del sangue, sottolineando la sempre più crescente necessità di sangue, soprattutto nel nostro territorio, anche in considerazione della prossima apertura del reparto di Cardiochirurgia negli Ospedali Riuniti che avrà bisogno di un considerevole numero di sacche di sangue per le normali prestazioni. Donare sangue, salva una vita, è questo l’invito più volte indirizzato ai presenti perché sia personalmente e sia invitando familiari e amici effettuino donazione di sangue.

Giovedì 29 – La festa dei Santi Arcangeli Gabriele, Michele e Raffaele ci ha dato modo di proclamare la bontà di Dio o come san Bruno amava ripetere: O Bonitas! La celebrazione eucaristica è stata presieduta da don Angelo Battaglia, parroco di S. Pietro Apostolo in Brancaleone (RC). Nell’omelia don Angelo ha sottolineato l’importanza della nostra parrocchia, la prima al mondo dedicata al Santo certosino, nel tenere vivo il messaggio di san Bruno con il suo scegliere di seguire Dio che si manifesta come Bontà.

– Don Angelo ha poi presieduto la preghiera del Canto mariano dell’Akàthisthos, antico inno alla Madre di Dio, stupendamente eseguito dal Coro di S. Pietro Apostolo. Nel susseguirsi di ventiquattro stanze, cantando con il cuore: «Ave, Vergine e Sposa», abbiamo contemplato, nelle prime dodici, Maria nel mistero dell’Incarnazione, e nelle successive dodici, Maria nel mistero del Figlio salvatore e della Chiesa dei salvati. È stato un momento altissimo di lode e preghiera al Signore per il dono eccelso della Beata Vergine Maria, che per mezzo dello Spirito Santo ha dato la vita al Figlio di Dio, Gesù.

Venerdì 30 – La memoria di san Girolamo, con il suo invito: «L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo», ci ha richiamato alla centralità di Gesù Cristo, scelta che ha caratterizzato anche la vita di san Bruno. Don Pasqualino Catanese, parroco di S. Maria d’Itria, ha presieduto la celebrazione eucaristica.

– Nel successivo incontro con le famiglie: “Vivere il Vangelo in famiglia”, don Pasqualino, partendo dal n. 8 dell’esortazione Amoris latitiae, ha moderato le testimonianze di fede e di vita cristiana in famiglia di due coppie: Giulia e Giovanni, con i figli Alessandro, Domenico e Giorgio, e Nino e Antonella, con i figli Pietro e Davide.

Sabato 1 ottobre – Nella memoria di S. Teresa del Bambin Gesù, patrona delle missioni, abbiamo celebrato l’Eucaristia con S.E. Mons. Antonio Scopelliti, vescovo emerito di Ambatondrazaka in Madagascar, dove per oltre cinquant’anni ha portato e testimoniato il Vangelo di Gesù. Con san Bruno abbiamo proclamato la sapienza della Croce
– La serata si è conclusa con la commedia brillante “Tempi moderni”, a cura del Nuovo Teatro Aquila e con la regia di Roberto Mandica. Tra equivoci, pregiudizi e sospetti due famiglie si scontrano per poi riconciliarsi tra loro con il fidanzamento dei loro figli.

Domenica 2 – La giornata è iniziata con la presenza sul sagrato dell’Emoteca Avis per promuovere sempre più la cultura della donazione del sangue. La liturgia della XXVII domenica del tempo ordinario ci ha fatto riflettere sulla fede come risposta dell’uomo alla chiamata di Dio. Il parroco, mons. Angelo Casile, che ha presieduto l’Eucaristia delle 9.30, ci ha richiamato a percorrere con fede la via dell’amore, forti dell’esempio e della testimonianza di san Bruno. 
Nella celebrazione delle 11.30, è stato con noi S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, che nell’omelia ci ha invitato a vivere la nostra quotidianità con fede autentica. Dopo la professione di fede, abbiamo innalzato insieme la Supplica alla B.V. Maria del Rosario di Pompei.
Nel pomeriggio, alle 18.30, la Celebrazione eucaristica è stata presieduta da S.E. Mons. Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabria – Bova, che a partire dai testi biblici del giorno ha presentato nell’omelia la fede come verità rivelata, come chiamata di Dio e come risposta dell’uomo: l’intelletto riconosce la verità, la volontà aderisce alla verità e la Grazia divina aiuta l’uomo in questo processo.

– In serata si è svolto il concerto “Napoli e dintorni… musiche e profumi”, con musiche e canti di Pino PuntorieriFrancesco Scagliola e Giovanni De Benedetto, e la possibilità di gustare ottimi manicaretti preparati per l’occasione dalle famiglie della parrocchia.

Lunedì 3 – La celebrazione eucaristica è stata presieduta da Mons. Giacomo D’Anna, parroco di S. Paolo alla Rotonda, che ci ha invitato ad amare tutti i fratelli imitando san Bruno che portava nella preghiera ogni fratello al Signore e donava a ogni fratello la bontà di Dio.

– I giovani della Compagnia S. Paolo alla Rotonda, in serata, ci hanno intrattenuti con la commedia brillante “Fiat voluntas Dei”, regia di Bruno Zolea. Due ore di sana allegria trascorse in fraterna serenità e gioiosa comunione.

Martedì 4 – Don Antonino Bacciarelli, parroco di SS. Salvatore, presiedendo la celebrazione eucaristica ha approfondito il tema del giorno “Con san Bruno gustiamo la preghiera” sviluppando in una stupenda presentazione le letture del giorno, legate alla festa di san Francesco d’Assisi.

– La giornata si è conclusa brillantemente con il Concerto dell’Orchestra da Camera “Brio Barocco”, a cura del M° Fulvio Puccinelli. Nove artisti che con sublime maestria hanno eseguito musiche di Vivaldi e Bach per poi concludere con un trittico di canzoni popolari dedicate alla Madonna della Consolazione.

Mercoledì 5 – È stata la volta di p. Pasquale Comito ofm, parroco di san Francesco d’Assisi, che ha presentato il profondo legame di affidamento di san Bruno con Beata Vergine Maria. Siamo stati invitati a lodare la Vergine Maria per il suo sì al progetto di Dio e ad imitarla ogni giorno nella fedeltà al Vangelo.

– In collaborazione con l’Associazione Anassilaos, si è svolto l’Incontro con la storia: “San Bruno, uomo di Dio”. L’incontro si è aperto con il saluto del Dott. Stefano Iorfida, Presidente dell’Anassilaos, una breve presentazione su san Bruno e sulla parrocchia di Mons. Angelo Casile e l’approfondita relazione del Prof. Franco Arillotta, storico. I lavori sono stati moderati dal Dott. Biagio D’Agostino, che si è molto speso per la piena riuscita dell’incontro.

Giovedì 6 – Nel giorno solenne della Festa di san Bruno ci siamo ritrovati di buon mattino per: Lodare il Signore per il dono che è san Bruno per noi. Lo abbiamo fatto rinnovando l’atto di affidamento a san Bruno e sottolineando le molteplici prerogative del nostro celeste Patrono. Come ogni anno, la croce con la teca delle reliquie del Santo è stata posta sull’altare per poi essere venerata dai fedeli, fiduciosi della protezione del Santo Certosino.
La prima Messa mattutina è stata presieduta da Mons. Angelo Casile, nostro parroco, che ci ha invitati a imitare sempre più san Bruno nel silenzio della preghiera e nella scelta assoluta di Dio. 

Don Bruno Verduci, parroco di S. Nicola di Bari, che ha presieduto la seconda Messa del mattino, ha sottolineato nell’omelia la freschezza del messaggio di san Bruno che ancora oggi parla al nostro cuore e ci invita ad affidarci con forza al Signore. 

La Messa serale è stata presieduta dal can. Mario Manca, parroco fondatore e canonico del Capitolo metropolitano. Il caro don Mario ha elogiato la comunità parrocchiale per l’affetto e la fede con cui si stringe attorno a san Bruno e ha invitato a crescere sempre più nella preghiera, nella comunione, nella concordia e nel servizio alla parrocchia.

– La serata e la festa si sono concluse con l’Omaggio a San Bruno, uno spettacolo interamente curato dai giovani della parrocchia e con l’assaggio di dolci preparati dalle famiglie. Don Angelo, con il cuore colmo di gratitudine al Signore per la grazia di questi giorni dedicati al nostro santo patrono san Bruno, ha ringraziato quanti, e sono moltissimi, hanno operato per la piena riuscita della Novena e della Festa di san Bruno 2016.