2015: Pellegrinaggio alla Certosa

2015: Pellegrinaggio alla Certosa

Pellegrinaggio alla Certosa di Serra San Bruno

Sabato 7 novembre 2015, abbiamo vissuto il pellegrinaggio alla Certosa di Serra San Bruno (VV) per rendere omaggio al nostro celeste patrono: San Bruno. Il pellegrinaggio è stata una preziosa occasione per rinnovare il nostro affetto filiale nei confronti di San Bruno, salutare e ringraziare per il dono delle preghiere il nuovo priore, Dom Basilio Trivellato, e vivere insieme come comunità parrocchiale un’esperienza di preghiera e di gioia fraterna.

Abbiamo celebrato l’eucaristia nel Santuario di S. Maria del Bosco, dove San Bruno sostava sempre in preghiera, vivendo intensamente il suo rapporto con Dio, unica Bontà. Poi, abbiamo visitato il Museo della Certosa, che presenta il carisma certosino e riproduce i luoghi non accessibili della Certosa quali le celle e il coro. La visita si è conclusa con la gioia e l’onore di incontrare Dom Basilio Trivellato, nuovo Priore, e soffermarci a parlare con lui.

San Bruno ci dice… (Captus ab Uno) sono catturato da Uno!. Siamo attorno al nostro Santo, San Bruno. Ogni Comunità deve sempre guardare il proprio santo Patrono, innanzitutto per imitarlo. Se questa comunità ha avuto in dono San Bruno, deve imparare sempre di più a guardare a lui, per farsi pellegrina, con lui, dell’Eterno. Tutta la vita di San Bruno è stata caratterizzata dal desiderio dell’Eterno, di entrare in profonda comunione con Lui.

È nel silenzio trova la perla nascosta. Per quella perla nascosta lascia tutto. La centralità di Cristo. In altre parole, la centralità dell’amore. Si è ritirato non per disprezzo del mondo, ma per salvare questa centralità. Così i Certosini: uniti a Dio e perciò uniti a tutti. San Bruno sceglie la solitudine. Non è una solitudine vuota. È una solitudine abitata dalla presenza di Dio. Dio è lo specchio del nostro cuore. Dio è l’unico che può far vedere a ciascuno di noi come è fatto il nostro cuore. L’altra scelta è quella del silenzio. La scelta del silenzio è sempre più attuale. Siamo sempre più bombardati dal rumore, con l’illusione di comunicare con il mondo intero ed essere invece soli, soli, soli. O la solitudine è vuota o la facciamo abitare dal Signore: “Signore, vieni, Ti ascolto”.

L’altra scelta è quella della santità. Per avvicinarsi al fuoco bisogna essere fuoco! San Bruno ha scelto che venga bruciato ciò che non serve. In attesa del Signore che viene. L’Incontro con lo Sposo è sempre incontro di gioia. Chiediamo che ci doni di vivere ogni giorno il momento presente che ci viene donato dal Padre. 

Questa vita, nascosta, è una vita vicino alla croce. “Stat crux dum vulvitur orbis”, “Sta la croce, mentre il mondo gira”. C’è un punto fermo. È Cristo al centro della vita di qualcuno, perché possa diventare il centro del mondo. Possiamo seguire Cristo, nostro punto fermo, seguire la Bontà di Dio.

“O Bonitas”: Dio vince con la Sua Bontà. San Bruno ci fa entrare nel fulcro della rivelazione: Dio è Amore. Ma Dio è Amore come Comunione. Dio ci vuole bene così come siamo. Ci vuole felici, ci vuole salvi. È possibile scoprire di essere amati. Se noi per un istante ci imbattiamo nella Sua Carità. Amore fedele, infinito. Che Cristo che ferisce il cuore, diventi il centro del cuore. Cristo esprime la Sua carità così: chiamando alcuni, perché il Suo amore esclusivo e totale, accolto, possa testimoniarLo agli uomini.

Chiediamo a San Bruno che interceda per noi. Perché si compia il miracolo, che possiamo mettere Cristo al centro del mondo, attratti dalla sua Bellezza. Catturati da Lui.