Lunedì 25 marzo 2019 nel salone della Parrocchia di San Bruno, in Reggio Calabria, si è svolto l’incontro formativo e pedagogico dal titolo “Liberi dalla paura, liberi per…”, organizzato dalla Parrocchia in collaborazione con la Caritas diocesana e che ha visto la partecipazione del Centro migranti diocesano e del Gruppo Agesci RC7. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di aiutare a riflettere sull’esperienza dell’accoglienza nel contesto dell’itinerario quaresimale e di favorire il dialogo e il confronto con le diverse espressioni sociali e culturali del nostro territorio.
A partire dall’invito di Papa Francesco «Il piccolo passo fa il grande cammino della storia. Avanti! Non abbiate paura, abbiate coraggio!» si è sviluppato il seguente programma:
– Uno “sguardo” sull’Africa
– Cosa sono i corridoi umanitari
– L’accoglienza di tre famiglie eritree
Caritas diocesana
– Racconto di esperienze
Centro migranti e Gruppo Agesci RC7
– Momento di preghiera
Parrocchia di San Bruno
Il sito Notizie Comuni-Italiani.it ha così riportato la notizia: «In occasione dell’incontro è stata allestita una mostra fotografica di Aldo Antonio Fiorenza curata nelle scenografie dall’Architetto Pierfrancesco Suraci. La mostra ritrae momenti di incontro, volti in attesa, mani e cuori che si accolgono nella gioia della fraternità. Mons. Angelo Casile, parroco della chiesa di San Bruno, ha moderato l’incontro e ha curato e introdotto con una riflessione la preghiera finale, i relatori: Roberto Petrolino in rappresentanza della Caritas, Suor Elvira Responsabile del Centro Migranti, Giovanni Fortugno dell’Associazione Giovanni XXIII, Antonello Praticò Capo gruppo Scout Agesci “Padre Piergiorgio Labaro” RC7 hanno condiviso con la comunità idee, esperienze di accoglienza, testimonianze e hanno dato informazioni sui Corridoi umanitari, attraverso i quali è stato possibile aiutare molte famiglie provenienti da paesi poveri, in guerra o dove sono in atto persecuzioni» (Elisa Romeo Iaria).
Dopo gli interventi e le testimonianze, ci siamo raccolti per un momento di preghiera dal titolo: «Ero straniero e mi avete accolto» (Mt 25,35), composto dalla proclamazione del Salmo 137, l’ascolto di brani della Parola di Dio sull’accoglienza e una preghiera di papa Francesco sui migranti. Il canto di “Dolce sentire”, da parte di tutta l’assemblea, ha concluso l’incontro. Ecco di seguito i testi della preghiera:.
† Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Ant. Come canteremo i canti del Signore in terra straniera?
Salmo 137 – Il canto dell’esule (a cori alterni)
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre,
perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
“Cantateci canti di Sion!”.
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. Come canteremo i canti del Signore in terra straniera?
Ascoltiamo la Parola di Dio:
«Il Signore protegge i forestieri, egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi» (Sal 146,9). «Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio» (Lv 19,33-34). «Gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore, tuo Dio, avrà dato a te e alla tua famiglia» (Dt 26,11). «Rimani come forestiero in questa terra e io sarò con te e ti benedirò: a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre» (Gen 26,3). «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché… ero straniero e mi avete accolto» (Mt 25,34-35).
Preghiamo insieme:
Dio di misericordia,
ti preghiamo per tutti gli uomini, le donne e i bambini,
che sono morti dopo aver lasciato le loro terre in cerca di una vita migliore.
Benché molte delle loro tombe non abbiano nome,
da te ognuno è conosciuto, amato e prediletto.
Che mai siano da noi dimenticati, ma che possiamo onorare il loro sacrificio
con le opere più che con le parole.
Ti affidiamo tutti coloro che hanno compiuto questo viaggio,
sopportando paura, incertezza e umiliazione, al fine di raggiungere
un luogo di sicurezza e di speranza.
Come tu non hai abbandonato il tuo Figlio quando fu condotto
in un luogo sicuro da Maria e Giuseppe,
così ora sii vicino a questi tuoi figli e figlie
attraverso la nostra tenerezza e protezione.
Fa’ che, prendendoci cura di loro, possiamo promuovere un mondo
dove nessuno sia costretto a lasciare la propria casa
e dove tutti possano vivere in libertà, dignità e pace.
Dio di misericordia e Padre di tutti, destaci dal sonno dell’indifferenza,
apri i nostri occhi alle loro sofferenze e liberaci dall’insensibilità,
frutto del benessere mondano e del ripiegamento su sé stessi.
Ispira tutti noi, nazioni, comunità e singole persone
a riconoscere che quanti raggiungono le nostre coste sono nostri fratelli e sorelle.
Aiutaci a condividere con loro le benedizioni che abbiamo ricevuto dalle tue mani
e riconoscere che insieme, come un’unica famiglia umana, siamo tutti migranti,
viaggiatori di speranza verso di te, che sei la nostra vera casa,
là dove ogni lacrima sarà tersa, dove saremo nella pace, al sicuro nel tuo abbraccio.
Papa Francesco
Cantiamo insieme:
Dolce è sentire come nel mio cuore,
ora umilmente sta nascendo amore,
dolce è capire che non son più solo,
ma che son parte di un’immensa vita.
Che generosa risplende intorno a me,
dono di Lui, del Suo immenso amor.
Ci ha dato il cielo e le chiare stelle,
fratello sole e sorella luna, la madre terra
con frutti, prati e fiori, il fuoco, il vento,
l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita per le sue creature:
dono di Lui, del Suo immenso amor.
Fratello sole, sorella luna
Per finire ecco alcune foto realizzate dal carissimo Aldo Fiorenza, che ringraziamo per l’amabile presenza:
Lascia un commento