A partire da mercoledì 27 settembre, siamo invitati a celebrare insieme e con profonda fede la Novena al nostro celeste patrono: San Bruno. Ci affideremeo al Santo certosino per seguire Cristo con sempre maggiore fede e consapevolezza e attenti ai bisogni dei nostri fratelli e sorelle.
Come gli altri anni (l’edizione della Festa 2022 è visibile qui), ci prepariamo con un itinerario di preghiera e di gioia fraterna alla Festa di San Bruno 2023, affinché san Bruno continui ad «essere una stella luminosa all’orizzonte, per la Chiesa e per il mondo» (Papa Francesco).
Ecco di seguito una sintesi delle singole giornate.
Mercoledì 27 settembre – Con san Bruno, uomo di gioia
Con l’aiuto del Signore e affidandoci alla preghiera del nostro protettore celeste, anche quest’anno abbiamo iniziato, guidati da d. Angelo, nostro parroco, il novenario in preparazione alla festa di san Bruno che oggi contempliamo come uomo di gioia. Ci potremmo domandare come si può essere nella gioia quando sperimentiamo la sofferenza, ma sappiamo che se il nostro cuore cerca Dio, è rivolto a lui, l’aiuto del Signore fa sì che le sofferenze del tempo presente non si impossessino per sempre del nostro cuore e possiamo vivere ogni momento della nostra vita nella gioia, non la gioia del mondo, ma la gioia del Signore con la consapevolezza che il Signore è sempre vicino a ciascuno di noi e la Sua presenza nella nostra vita, ci permette di essere nella sua gioia anche nei periodi più tribolati e portarla anche ai nostri fratelli.
L’Eucaristia è stata presieduta da d. Emanuele Benedetto, amministratore parrocchiale di S. Maria dell’Arco in Bovetto – Croce Valanidi e di S. Maria Madre della Consolazione in Oliveto, ordinato presbitero il 24 giugno scorso e seguito spiritualmente da d. Angelo nei primi anni del Seminario.
Nell’omelia d. Emanuele ha esordito notando come un aspetto della gioia è essere in una comunità in festa, essere nel posto giusto con le persone giuste, ma subito dopo ha correlato la gioia alla miseria, non come semplice povertà, ma come riconoscimento della mancanza di qualcosa. Scopriamo così ciò che è davvero essenziale per noi, sentendoci bisognosi dell’amore del Signore, che ci chiama a vivere in un continuo atteggiamento di povertà nello spirito nel servizio del Signore e dei fratelli.
Nel vangelo di oggi, Gesù manda i suoi discepoli nel mondo dicendo loro di non portare nulla, né bastone, né sacca, né sandali, né danaro. Così ci aiuta a riflettere su cosa è realmente essenziale per la nostra vita, quali sono le cose superflue, vane, vuote e cosa realmente conta per noi, capire cosa siamo disposti a lasciare per trovare lui. Gesù manda i discepoli insieme perché l’unica ricchezza vera, l’unica cosa essenziale per essere testimoni credibili del vangelo è non essere mai soli, essere con il Signore e con i fratelli. Il segreto non è fare benissimo da soli ciò che intendiamo fare, ma saperla fare bene con gli altri, è imparare a camminare con gli altri, insieme, come discepoli del Signore, come Chiesa.
Allora sì che siamo in grado, nonostante le circostanze avverse, di essere testimoni gioiosi del Signore. Anche s. Bruno nella sua regola, apparentemente rigida, sottolinea non ciò che lasci, ma ciò che trovi: il Signore. Questa novena ci prepari a un incontro ancora più gioioso con il Signore, affinché ci aiuti a semplificare la nostra vita per essere sempre gioiosi in Gesù, sempre vicini a lui.
Dopo la celebrazione, siamo rimasti in Chiesa per lodare il Signore per il dono che san Bruno è per noi, con l’Omaggio a san Bruno, cantando con letizia assieme al nostro Coro della Divina Misericordia, guidato dal caro M° Pino Puntorieri e ascoltando i testi, proclamati da Biagio D’Agostino, che S.E. Mons. Antonio Cantisani ha scritto per san Bruno.
Giovedì 28 settembre – Con san Bruno scegliamo Dio al di sopra di tutto
Oggi abbiamo vissuto tutta la giornata alla presenza del Signore nell’Adorazione eucaristica continua, poi durante la novena abbiamo riflettuto con il profeta Geremia che proclama maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e benedetto l’uomo che confida nel Signore che è come un albero piantato nel corso d’acqua: ha radici profonde e nulla lo può scalfire. Così san Bruno attingendo alla parola di Dio lasciò tutto, scelse la vita della clausura per essere solo con Dio solo e così, nella solitudine e nella preghiera, condurre tutta l’umanità a Dio perché possa mettere il Signore al centro della propria vita.
Ha presieduto la Messa d. Candiloro Simone Costarella, vicario parrocchiale di S. Maria e i XII Apostoli in Bagnara Calabra, ordinato presbitero il 24 giugno scorso, anche lui è stato seguito da d. Angelo. Abbiamo inoltre accolto il diacono Ivan Morabito, insegnante di Religione nella scuola Pirandello del nostro rione.
Ringraziando subito d. Angelo, per la sua presenza nei primi mesi del discernimento vocazionale e per la continua vicinanza, d. Candiloro ha rilevato come il vangelo odierno inizia e finisce con due verbi: sentire e vedere. Affinché il nostro sentire e il nostro vedere non ci porti al nulla, ma a un percorso di fede occorre sentire la parola del Signore e innalzare lo sguardo, spostare lo sguardo da noi stessi a Dio, vedere il Signore nell’esperienza della nostra conversione.
San Bruno ci insegna a fuggire le cose terrene per cogliere l’Eterno, a cercare il Signore ascoltando la sua Parola nel silenzio e nella preghiera. La preghiera ci permette di incontrare il Signore, di porre il nostro cuore accanto a quello di Cristo per imparare ad amare, a conformare la nostra volontà a quella di Dio, fonte della nostra pace. Siamo felici quando sperimentiamo che nelle nostre croci, nelle nostre difficoltà, nei nostri problemi non siamo da soli, ma Dio è accanto a noi.
Impariamo da s. Bruno a udire e vedere il Signore, a vivere il primato di Dio nelle nostre scelte, per fare di Cristo, della sua croce, il centro della nostra esistenza.
Nel nostro bellissimo teatro abbiamo poi trascorso un paio di ore veramente piacevolissime in compagnia del Cortile dei Quinti, cinque giovani e bravissimi musicisti che in chiave rock ci hanno intrattenuti con tantissimi brani spaziando tra le canzoni più conosciute dagli anni sessanta ai nostri giorni e eseguendo anche brani di loro composizione.
Venerdì 29 settembre – Con san Bruno proclamiamo la bontà di Dio
Se l’amore di una mamma vera verso i figli è espressione umana del bene di Dio, san Bruno ci ricorda sempre che solo Dio è bene, solo Dio è bontà assoluta, bene infinito: “O Bonitas”, come amava dire san Bruno. Anche Gesù ricorda al giovane ricco che solo Dio è buono. Il Signore nella sua misericordia, per amore nostro, va oltre se stesso e ci regala il suo unico figlio che si fa carico dei nostri peccati per donarci il perdono e la salvezza.
Abbiamo accolto d. Alessandro Cama, vicario parrocchiale del SS. Redentore in Palizzi Marina, un altro dei cinque nuovi presbiteri ordinati il 24 giugno u.s. Dopo aver ringraziato d. Angelo, il nostro caro parroco, per l’impegnativo servizio che svolge per la nostra Arcidiocesi, d. Alessandro ha evidenziato lo stupore che suscita in san Bruno la bontà di Dio e lo stupore che prova Natanaele alle parole di Gesù, stupore che fruttifica, diventa porta della fede e gli fa riconoscere che Gesù è Dio.
Lo stesso stupore e la stessa gratitudine dovrebbero essere presenti nei nostri cuori, se riflettiamo sugli arcangeli e gli angeli: creature spirituali, perfette, maestose, meravigliose ma per noi un po’ misteriosi, nel senso che non le conosciamo profondamente. Gli angeli ci sono sempre vicini, perché il Signore ci ama e ha sempre cura di noi, tanto che Dio non ha scelto di farsi come loro, ma ha scelto di farsi uomo come noi e sempre continua ad assisterci e custodirci, anche attraverso i suoi angeli. Lo ha fatto con gioia, lo ha fatto giorno per giorno, lo fa minuto per minuto, secondo per secondo.
Oggi che guardiamo a Dio Bontà infinita, mettiamo nelle mani del Signore tutto il bene che possiamo compiere con il suo aiuto e lasciamo che lo stupore per le sue meraviglie rinvigorisca la nostra vita e ci permetta di vedere sempre in Gesù il Figlio di Dio, venuto a salvarci, venuto ad amarci.
Sabato 30 settembre – Con san Bruno viviamo la centralità di Gesù Cristo
Nel pomeriggio il bel piazzale della nostra Chiesa è stato allietato dalla presenza di tantissimi ragazzi e ragazze che, assistiti con amore da catechiste ed educatori dell’ACR e AGESCI, hanno giocato in armonica allegria.
Poi don Angelo ci ha aiutato a contemplare san Bruno come vero innamorato del Signore, conquistato da Gesù, che è rivelazione dell’amore di Dio: un amore gratuito, infinito, incessante, fedele.
Nella Messa, presieduta da p. Pietro Ammendola, parroco della Basilica dell’Eremo e assistente diocesano dei gruppi di preghiera di Padre Pio, ha rimarcato la testimonianza di santità molto particolare di san Bruno, figura abbastanza poliedrica per le diverse esperienze della sua vita. Infatti è stato insegnante, predicatore, curiale a Reims e a Roma, in aiuto a papa Urbano II. Finché nel suo cuore nasce il desiderio della contemplazione, dedicarsi completamente a Dio, allargare il cuore e, attraverso la preghiera, arrivare fino ai confini del mondo affinché tutti possano camminare sulle vie del Signore; ma non in maniera autonoma, arbitraria bensì stando dietro Gesù che ci dice: «Se qualcuno mi vuole seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24).
Rinnegare se stessi, convertirsi, ogni giorno! Questo ci dice oggi anche il profeta Ezechiele: nessuno di noi può sentirsi mai arrivato, dobbiamo convertirci ogni giorno. Per questo la Chiesa, nella sua saggezza, nella sua maternità, ci ricorda, attraverso l’atto penitenziale quotidiano, che ogni giorno noi ci dobbiamo convertire, non ci dobbiamo mai dimenticare che dobbiamo essere sempre vigilanti, attenti e desiderare di avere ogni giorno un cuore nuovo. La novità di Gesù deve germogliare nel nostro cuore quotidianamente.
In serata, nel nostro teatro, abbiamo assistito alla commedia brillante “Miseria e nobiltà”, messa in scena dalla compagnia teatrale “San Paolo alla Rotonda”, guidata dall’impareggiabile Giuseppe D’Agostino.