29 novembre 2014 – Ci siamo ritrovati nella preghiera attorno alla Vergine Maria, Madre della Consolazione, a lei abbiamo affidato noi stessi, le nostre famiglie, i cari ammalati, tutti i bisognosi e la nostra Città, a lei consacrata. Tante lacrime hanno rigato i nostri volti, ma ancor più il nostro cuore è stato ricolmato di gioia e consolazione. Ecco il testo della Veglia mariana.
Nella Sacra Scrittura sono rappresentati come «consolazione di Dio» gli eventi con i quali l’onnipotente e misericordioso Dio si chinò pietoso sul suo popolo, che soffriva per l’oppressione o per l’esilio. La somma consolazione del genere umano in realtà è Cristo, che il Padre, quando venne la pienezza dei tempi, inviò nel mondo a consolare i cuori affranti.
Anche la beata Vergine Maria viene giustamente chiamata e venerata come «Madre della consolazione» o «Consolatrice degli afflitti». Per suo mezzo da Dio «fu mandato al mondo il consolatore» Gesù Cristo. Maria, essendo stata accanto al Cristo, che pativa in croce, e avendo sofferto crudelissimi dolori, ha conseguito nella maniera più eccelsa la beatitudine promessa nel Vangelo a coloro che piangono; e poiché Dio l’ha consolata con la risurrezione di Gesù, è in grado di consolare anch’essa i suoi figli, che si trovano in qualsiasi genere di afflizione. Dopo l’ascensione di Cristo, «unita agli Apostoli nel Cenacolo, implorò ardentemente e attese con fiducia lo Spirito consolatore». Ora, assunta in cielo, continua a intercedere con amore materno per gli uomini oppressi sotto il peso delle tribolazioni.
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