Sessant’anni di storia

MemoriaIl 27 giugno 2017, la nostra Parrocchia, la prima al mondo dedicata a San Bruno, ha celebrato i sessant’anni di fondazione. La lapide marmorea posta all’ingresso della chiesa parrocchiale fa continua memoria della fondazione avvenuta il 27 giugno 1957. Dedicata a San Bruno di Colonia per un antichissimo voto, la chiesa parrocchiale è stata costruita grazie alla munificenza della famiglia Giuffrè, che ha donato il suolo e quanto necessario per rifinire la facciata e l’interno dell’edificio sacro. 

Il primo parroco, il Rev. Don Mario Manca, oggi Canonico del Capitolo della nostra Cattedrale, assieme ai collaboratori del tempo, ha profuso tutte le sue energie per costruire la chiesa parrocchiale, che venne benedetta il 27 maggio 1962 dall’allora Arcivescovo di Reggio Calabria, S.E. Mons. Giovanni Ferro, di venerata memoria, modello eccelso di santità.

Con la celebrazione eucaristica presieduta dal Can. Mario Manca, accompagnato dal nostro attuale parroco, Mons. Angelo Casile, la comunità parrocchiale di San Bruno ha ringraziato il Signore per la felice ricorrenza. La liturgia è stata animata dai canti del Coro della Divina Misericordia.

La liturgia di ringraziamento per i sessant’anni di fondazione è stata preceduta da un ricordo composto e letto dalla signora Paola Meduri, che fin da giovanissima ha seguito don Mario nell’opera di formazione e di catechesi. Ecco il testo del ricordo, che riassume brevemente la nostra storia:

Paola Meduri«Grazie alla generosità dei Conti Giuffrè che hanno offerto il suolo, abbiamo questa bella chiesa, capace di contenere tanti fedeli.
La piccola cappella che i Giuffrè avevano fatto erigere in onore di san Bruno sorgeva proprio nel luogo di preghiera in cui il Santo, nato a Colonia in Germania, si recava in orazione.
Man mano, però, che il rione si espandeva, la piccola chiesa non fu più sufficiente ad ospitare tutti i fedeli. Si rendeva necessario un ambiente più grande pe soddisfare le esigenze della comunità religiosa; così nel 1957 la piccola costruzione lasciò il posto all’attuale chiesa sotto la direzione del novello sacerdote don Mario Manca che, con iniziative utili ed efficaci portò avanti la parrocchia con spirito di abnegazione e di santità.
Attualmente la suddetta parrocchia è affidata a mons. Angelo Casile; che da tre anni è subentrato a don Mario, con lui continua il cammino verso Cristo!
Un grazie sincero ai sacerdoti che mettono a disposizione le loro energie e le loro esperienze per la buona riuscita delle numerose iniziative al fine di incentivare l’entusiasmo e la fede di tutti noi parrocchiani.
Che Dio Padre, ascolti la preghiera del suo popolo, che ricorda con gioia la fondazione della Parrocchia e la benedizione di questo tempio, perché la comunità che si raduna in questa santa dimora, possa offrire un servizio degno e irreprensibile e ottenga pienamente i frutti della redenzione».

Don Mario e don Angelo con le reliquie di san BrunoNell’omelia, che è possibile leggerla interamente qui, don Angelo ha espresso viva gratitudine al caro don Mario, che non finiremo mai di ringraziare per il dono di tutta la sua vita per la nostra parrocchia. Poi, a partire dai testi biblici del martedì della XII settimana del tempo ordinario, ha sottolineato come i sessant’anni di storia sono anzitutto sessant’anni di fede, quella di quanti ci hanno preceduto in questa parrocchia e oggi, in molti, vivono come speriamo e crediamo in Cielo. A questa fede, siamo chiamati ad aggiungere la nostra. Celebrare sessant’anni è avere il coraggio di salire sui gradini di questa gloriosa storia e portarla avanti con umiltà, impegno, collaborazione, servizio, sperimentando insieme la gioia più che nel ricevere nel dare e nel dono di sé… imparando da Gesù a lodarci reciprocamente per i doni che abbiamo, per i talenti che possediamo e che non sono solo per noi ma per il bene comune. Lasciamo che il Signore scriva la sua bontà nel nostro cuore con il Dito del suo Amore, come lo ha scritto nel cuore di san Bruno.

A conclusione della solenne celebrazione, il carissimo don Mario ha rivolto il suo saluto, che riportiamo di seguito, a don Angelo e a tutta la comunità. 

«Celebrare la ricorrenza del sessantesimo della comunità parrocchiale è un atto di gratitudine a Dio per tutti i doni che ha concesso in questi anni e da parte mia è un atto di gratitudine a tutti voi parrocchiani che con la vostra collaborazione avete contribuito a realizzarla. Senza il vostro impegno non sarebbero nate le associazioni e la nuova chiesa.
Questa stupenda ricorrenza deve essere occasione per aprire nuovi orizzonti. La Parrocchia non deve essere una stele eretta in memoria del passato, ma una comunità che memore del passato guarda con slancio rinnovato al futuro.
Già nel 2004, i vescovi italiani scrivevano: «Noi riteniamo che la parrocchia non è avviata al tramonto, ma è urgente ridefinirla in rapporto ai mutamenti, se si vuole che non resti ai margini della vita della gente». La Parrocchia deve realizzare la sua missione in rapporto alla vita quotidiana della gente, come insegna papa Francesco.
Ci ha dato l’esempio san Bruno. La sua storia è un richiamo alla profonda unità necessaria alla vita: preghiera e lavoro. Questa unità si può raggiungere attingendo costantemente alla preghiera.
Altro impegno per la Parrocchia è la formazione alla fede della famiglia. Oggi molti adulti si formano in tanti altri modi, spesso lontani da un sentire cristiano, influenzati da altre fonti e dai mezzi di comunicazione sociali.
Parrocchia significa “abitare presso”, “vicino”. Essa è la casa di passaggio verso la terra promessa e ciò comporta la scelta fondamentale di Dio, di Cristo e del suo Vangelo, ma è anche casa accogliente e luogo di incontro verso ogni persona; è comunità di persone che vivono in comunione per far conoscere, far amare e servire Cristo; è comunità che vive testimoniando la carità, segno della fede e della speranza che anima tutta la Chiesa.
La comunità parrocchiale si arricchisce del contributo di tutti i parrocchiani e degli operatori pastorali. La Parrocchia oggi gode dei frutti del lavoro di chi ci ha preceduto, alcuni hanno raggiunto la Casa del Padre, ma i parrocchiani oggi devono continuare e preparare il futuro programmando e realizzando un piano pastorale adatto alle nuove necessità.
Le recenti Missioni volute dal parroco possono essere una base di rilancio. In questo momento importante della Parrocchia, per la quale voi ed io abbiamo tanto lavorato insieme, tutti dovete rinnovare l’impegno di amore e collaborazione alla Parrocchia, ed io spero anche di contribuire con la mia preghiera al bene della Parrocchia, che considero come mia famiglia, alla quale sono sempre affezionato con tutto il mio cuore.
Don Mario e don AngeloDomani, il parroco mons. Angelo Casile celebrerà il 25° di ordinazione sacerdotale. Anticipo oggi i miei auguri più affettuosi perché domani sarò impossibilitato a partecipare.
Il 27 giugno è stata eretta la Parrocchia, il 28 giugno don Angelo è stato ordinato sacerdote: vedo in questo un particolare disegno della Provvidenza.
Il miglior regalo che potrete fare a don Angelo è la vostra collaborazione. Affidiamo alla protezione della Madonna e di san Bruno il nuovo cammino della Parrocchia col nuovo parroco».


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