Viviamo il tempo di Avvento come cammino incontro a Gesù, luce che brilla nelle tenebre. Ogni domenica l’ascolto della Parola di Dio e la celebrazione dell’Eucaristia nutrono il nostro cuore e lo spingono a conversione, ad accogliere l’amore di Dio, resosi visibile in Gesù, e ad amare Dio e il prossimo.
Prima domenica di Avvento – «Vegliate… perché il Signore verrà. Tenetevi pronti» (cfr Mt 24,42.44). Siamo come alberi spogliati di futuro… foglie secche di amore, rami inariditi senza frutti di pace, terra deserta, arida e senz’acqua di misericordia. Il nostro cuore spesso vive nell’ansia, nella paura, nel peccato, lontano da Dio, tuttavia «un germoglio spunterà dal tronco di Iesse» (Is 11,1). Gesù è il Germoglio di Dio, in Lui ci sarà ancora futuro, il tempo verrà fecondato dall’attesa e avremo forza di sfuggire al grigiore della tristezza. Gesù è la speranza che ci riempie di vita, apre il Cielo per noi. «Venite, camminiamo nella luce del Signore» (Is 2,5).
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria – Sui rami ancora spogli del nostro cammino di Avvento spunta una gemma, splendida, bellissima: è Maria Immacolata, la «Piena di grazia» (Lc 1,28). Da Maria nascerà Gesù, «il Figlio dell’Altissimo» (Lc 1,32), e dai nostri cuori, dalla nostra vita cosa nascerà? Vivere l’Avvento significa riconoscere che il Signore fa germogliare vita nuova dai nostri piccoli passi, dalla nostra fedeltà, dalla nostra fiducia, dalla nostra fede… ma il Signore trova la fede nei nostri cuori? Attendiamo operosi il Signore, viviamo, come Maria, nel silenzio e nell’umiltà, costruiamo con pazienza una comunità unita e solidale, che cammina insieme. Le nostre vite, semplici e buone, diventino santità e bellezza per l’albero della Chiesa, casa ospitale per noi e per tutti.
Terza domenica di Avvento – «Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa» (Is 35,1). Quando viene la pioggia, anche il deserto più arido fiorisce, perché custodiva i semi portati dal vento: mancava solo l’acqua per dare inizio alla vita, al futuro. Vivere l’Avvento significa riconoscere che il Signore, la sua Parola, il suo Spirito sono l’acqua viva che fa fiorire in noi le realtà più grandi e belle. Sembra impossibile, eppure anche il cuore più arido può essere vinto dall’amore di Dio e sbocciare nell’amore! Possiamo sconfiggere l’aridità che speri-mentiamo in noi, il deserto delle nostre relazioni, se accogliamo Gesù come l’unico in grado di spegnere la sete, di irrigare e fecondare i cuori. Prepariamo la via al Signore, perché possa raggiungere e rinnovare la nostra vita.
Quarta domenica di Avvento – «La vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele» (Is 7,14), vogliamo accoglierti Signore Gesù, tu che sei il Dio con noi. La nostra accoglienza è anzitutto verso il Signore e in lui verso i fratelli. Come i fiori sbocciati e i frutti maturi sugli alberi ci dicono che un ciclo di vita si è compiuto e ci invitano ad essere certi che le fatiche e le attese non sono mai vane, vogliamo accoglierti come Dono di Dio, come Frutto del grembo purissimo di Maria. Quando nasce un bambino, significa che è stato atteso con pazienza e sacrificio e che la vita vince sempre su tutto e tu, Gesù, sei la Vita, la nostra Vita. Fiorisci, Gesù, nei nostri cuori, riempili del tuo Spirito così nessuna speranza andrà delusa e il male è vinto dal Bene.
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