Nella Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, il 14 ottobre 2014, S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, ha conferito il mandato a tutti i catechisti e ha inaugurato il Corso per operatore pastorale. Tantissimi i catechisti ed educatori della nostra parrocchia presenti alla celebrazione.
Cuore della celebrazione è stata la proclamazione del seguente brano di san Paolo a Timoteo: «Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, a Timoteo, figlio carissimo. Mi ricordo della tua schietta fede. Per questo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te, mediante l’imposizione delle mie mani. Dio, infatti, non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro; ma con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli, infatti, ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Prendi come modello i santi insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato» (2 Tm 1,1-2.5-9.13-14).
Ed ecco la sintesi della riflessione dell’Arcivescovo:
San Paolo scrive a Timoteo: “ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te”. Si riferiva al dono dello spirito che Timoteo aveva ricevuto. Questo brano ricorda a tutti noi di ravvivare il dono di Dio che abbiamo ricevuto nel battesimo. È quello che raccomando a ciascuno di voi. Egli ci ha chiamati con una vocazione santa, ecco il dono di Dio. Anche voi catechisti avete ricevuto una vocazione, che è quella di collaborare con i ministri della parola. I ministri sono mandati ad annunciare il Vangelo: voi collaborate con loro. Miei cari fratelli e mie care sorelle, siete consapevoli che fare catechismo è compiere una missione che vi è stata affidata in base ad una vocazione ricevuta?
Chiudete gli occhi e guardate alle vostre realtà parrocchiali, vi invito a farlo. Quante volte il servizio della Catechesi, come altri servizi pastorali, è affidato ad una visione di buona volontà? Vado d’accordo col parroco, si è creato un bell’ambiente, faccio il catechista…! Quante volte questa missione, questa vocazione viene negata perché il seme della discordia si inserisce nei rapporti col gruppo o col parroco e tutto va in fumo?.
Allora siete qui per ricevere il Mandato. Allora queste parole di San Paolo: “Ravviva il dono di Dio che è in te!”. Questa sera il vostro vescovo vi invita a prendere consapevolezza che questa sera si rinnova in voi il dono di questa vocazione. Siete catechisti per vocazione. Ma cosa vuol dire ravvivare in voi?
Due cose vi propongo: una formazione permanente – con grande gioia, sono stato informato del numero elevato di iscrizioni alla Scuola di Formazione per Operatori Pastorali, e mi auguro che siate sempre di più! – Se non vi formate non potete dare niente. E questa formazione deve significare anche per voi continuità, perché la formazione è permanente. La Catechesi non è una scuola, non è prosecuzione della scuola elementare. La Catechesi è educazione per la vita! Non è finalizzata per ricevere Sacramenti! Altra cosa: non vergogniamoci di dare testimonianza al Signore Gesù. Non siate testimoni solo mentre fate catechesi.
[…] non si riesce ad educare persone cristiane. Allora mi viene un dubbio, o non siamo capaci di educare o siamo con un piede qua e un piede là…
Chiesa di Reggio, ravviva questo dono! Questo dono sono tutti i sacerdoti! È la Chiesa!
Allora Chiesa di Dio che sei in Reggio Bova, ravviva questo dono! Dio ci ha dato voi! Ravviva il dono! Servi questo dono! Utilizza questo dono! Non sciupare questo dono!
Papa Francesco dice: “Noi dobbiamo porre rimedio…” E il rimedio qual è? I doni che ci ha dato!
Allora dico alla Chiesa di Dio che mi è stata affidata: “ravviva questo dono, prendi consapevolezza di questo dono”. Operatori della parola, ravvivate la vostra vocazione. Esaminate la vostra vocazione di catechisti, abbracciatela, amatela, rendetela operosa nella vostra comunità.