S.E. Mons. Cantisani inizia la Novena a San Bruno

altareCon viva gioia, martedì 27 settembre, abbiamo avuto l’onore di celebrare l’Eucaristia con S.E. Mons. Antonio Cantisani, arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, che ha iniziato solennemente la Novena a san Bruno. Con stile ieratico e profonda sapienza e dolcezza di cuore, mons. Cantisani ci ha regalato una stupenda riflessione su san Bruno, uomo della gioia. Queste le parole che siamo riusciti a raccogliere:

San Bruno era con il volto sempre lieto, per cui voi celebrate degnamente la sua festa se la vivete come un invito alla gioia. Ecco perché particolarmente a voi, che avete l’onore di appartenere a una parrocchia affidata a san Bruno, vanno riferite le parole che san Bruno ha scritto ai fratelli certosini: «Gioite, dunque, fratelli miei carissimi, per la felicità che avete ricevuta in sorte e per l’abbondanza della grazia di Dio verso di voi».

cantisaniCerto, qualcuno potrebbe obiettare: «Ma com’è possibile parlare di gioia, con quale coraggio si parla di gioia?». Capisco che ci vuole coraggio per parlare di gioia in un tempo segnato dalla violenza, dal terrorismo, dalla guerra a pezzi, come dice papa Francesco; in un tempo in cui ogni sette secondi muore un bambino per denutrizione, in un tempo in cui migliaia di uomini e di donne che hanno lasciato le loro terre, insanguinate dalla guerra, per cercare di sopravvivere nel Mediterraneo trovano la morte; in un regione, la Calabria, in cui il 30% delle famiglie vive sotto la soglia della povertà e la disoccupazione giovanile tocca cifre paurose.

Senza giudicare le colpe personali e le difficoltà che incontriamo ogni giorno, eppure, fratelli e sorelle carissimi, ho il coraggio di parlare di gioia, perché un giorno il Signore ha detto ai suoi: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). Fratelli e sorelle, la gioia è la nostra vocazione, nostro destino. Certo tutto sta nel vedere cosa si intende per gioia, la gioia non si definisce, la gioia si vive, si sperimenta. Ci sono tante definizioni della gioia, ma credo che la più bella è quella di Paolo VI, la ricordate? «La gioia cristiana è partecipazione spirituale alla gioia insondabile, insieme divina e umana, che è nel cuore di Gesù Cristo glorificato» (Gaudete in Domino, 2). La riprenderò in seguito tale definizione. Adesso, mi preme specificare che, alla luce di tale definizione, la domanda va posta in altri termini: Non che cosa è la gioia, ma chi – una persona –, chi è la gioia? La risposta se l’è data san Bruno.

La risposta se l’è data san Bruno. Come sapete è nato a Colonia nel 1035. Studiò a Reims, fu maestro di teologia, canonico della Cattedrale, ma ben presto si ritirò con i suoi compagni sulle montagne vicine dove fonderà la prima Certosa. Papa Urbano II, che era stato suo alunno, lo volle come consulente, e san Bruno venne a Roma e poi in Calabria, ove Urbano II voleva nominarlo arcivescovo di Reggio, ma san Bruno disse di no e preferì ritirarsi sulle terre serresi per immergersi nel silenzio, nella solitudine e nella preghiera.
Fratelli e sorelle, intendiamoci bene, l’eremitaggio non è la scelta di un bislacco bensì il dono che Dio concede a qualcuno perché ricordi ai suoi fratelli il primato di Dio, della preghiera. San Bruno si ritirò nel silenzio e nella preghiera per «captare ciò che è eterno», come lui stesso scrive nella Lettera a Rodolfo il Verde.
(continua).

pino-luigi-e-adelaideConclusa la celebrazione eucaristica, il Coro della Divina Misericordia ha eseguito il Novenario concertato in onore di san Bruno: Le nove riflessioni su san Bruno accompagnate da canti magistralmente eseguiti dal Coro, diretto dal M° Pino Puntorieri. Tra i canti proposti non poteva mancare la Lode a san Bruno:

Sorgevi bambino sull’alba del Mille,
recando un divino presagio d’amor.
Di te nella storia si onora Colonia,
di mamma sei gloria, sei vanto e tesor.
O Santo Patrono di Serra,
glorioso e potente san Bruno,
qual padre tu guidaci in terra
per esserti accanto nel Ciel.
Qual padre tu guidaci in terra
per esserti accanto nel Ciel.


katiaLe meditazioni, proclamate con soavità e forza da Biagio e Katiabiagio, sono tratte da: S.E. Mons. Antonio Cantisani, Gioite, dunque, fratelli carissimi. Esortazione pastorale per il nono centenario della fondazione della certosa di san Bruno, Catanzaro 1991. Già solo guardando san Bruno si rimane affascinati e conquistati dalla sua figura. È davvero bello e gratificante quanto scrissero i suoi primi discepoli calabresi nella lettera che mandarono in giro per annunziarne la morte: «Fu un uomo di grande equilibrio, in ciò veramente speciale. Era col volto sempre pieno di gioia». San Bruno un uomo di grande equilibrio, di un’assoluta e costante serenità, veramente padrone di se stesso, un uomo che aveva raggiunta la piena e più alta maturità. 


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